mercoledì 6 novembre 2019

Dal mulino ai tortelli

Ma è tantissimo che non "fissiamo nero su bianco" le nostre avventure in terra emiliana! Dobbiamo porre immediatamente rimedio! E lo facciamo toccando un argomento che ci sta particolarmente a cuore: da qualche mese "il pozzo e la macina" non è soltanto il nome del nostro bed & breakfast, ma anche dell'azienda agricola che abbiamo creato! Eh sì, avrei dovuto immaginarlo 30 e passa anni fa, quando avevo creato il mio piccolo orto che lavoravo con la zappetta dietro a casa, che prima o poi sarei tornata alla terra! Sono veramente all'inizio, ma quest'anno pomodori, zucchine, melanzane e peperoni ci hanno dato grande soddisfazione, per non parlare delle erbe aromatiche.

Ma di questo vi scriverò un'altra volta. Ora voglio raccontarvi dello scorso 24 ottobre, quando con i nostri amici Ylenia e Gabriele (insieme i magnifici 4!) ci siamo recati a Canevari, nel comune di Farini, per far macinare il grano! Eh sì, perché i nostri amati amici gestiscono a loro volta l'Azienda Agricola Cà Marchesini e tra le tante bontà che producono e i settecento lavori che svolgono, c'è anche quello della semina e della raccolta del grano. Due acquirenti di un ex mulino ad acqua, quali siamo io e Ste, non potevano certo mancare questo appuntamento! Ad accoglierci calorosamente in questa piccola frazione a quasi 1000 metri di altitudine... Giuseppe Provini, detto il Giuspei (spero di averlo scritto giusto!).

92 anni suonati e non sentirli! L'anziano, dagli occhi vispi e sorridenti che ci hanno ricordato la nostra povera nonna Duilia da poco scomparsa, svolge da ottanta anni questa professione, portata avanti di generazione in generazione, da oltre cento anni.

Mentre un macchinario di estremo fascino "burattava il frumento" (cioè "setacciava" la materia, eliminando lo scarto), io, Ste e Gabry ci siamo recati alle spalle dell'attuale mulino ad acqua per ammirare un piccolo fabbricato in pietra, ormai dismesso e fatiscente, che era l'originario mulino. Qui una grande vasca raccoglie l'acqua della roggia e permette, anche in periodi di siccità, di muovere la grande ruota. Quando questa si è messa in funzione è stata un'emozione che ho già provato svariate volte al Museo Salvini di Cocquio Trevisago (VA), dove ho condotto per anni gruppi turistici.

Macinata la farina ed estratta anche la crusca, siamo stati invitati nella casa del "mugnaio". Di questo momento non ho alcuna fotografia, ma nella mia mente rimarrà sempre impressa la semplice e sincera calorosità di Giuseppe e di sua moglie. Una bottiglia di vino degustata insieme e il regalo più grande: una sua suonata di fisarmonica!

Vorrei tanto, dal prossimo autunno, avere anche io la mia farina per preparare i dolci del b&b. Per ora "mi accontento... ed è un gran bell'accontentarsi" di quella di Ylenia e Gabry!
Infatti, con il prodotto lavorato, la mia "teacher" mi ha insegnato l'arte della "sfoglina"! 
Un bellissimo pomeriggio a preparare tortelli alla zucca e tagliatelle!

Ho tanto da imparare, ma l'entusiasmo ad apprendere mestieri e manualità nuove non mi manca! Questo è il motivo per cui ho "ribaltato" la mia vita 3 anni fa e non voglio dimenticarlo!




© Chiara


Giuseppe al lavoro a "burattare"

Un sistema di cinghie e pulegge centenario

Premiata Fabbrica Ballarini


All'interno del mulino le macine!

La ruota viene azionata dall'acqua

Farina!

Mani da lavoratore



L'antico mulino e la vasca di approvvigionamento idrico

L'impasto è pronto!

Ora si prepara il ripieno!

I gesti di una volta

La mia seconda esperienza di tortelli fatti in casa

Alla ricerca della perfetta "imperfezione"

Sono le tagliatelle di nonna Pina...

Nonna papera elettrica!






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