Finalmente si va a casa!
Io e Stefano aspettavamo questo giorno con grande impazienza. Poter togliere la catena all'ingresso della proprietà, impugnare il mazzo di chiavi e varcare la soglia non più da estranei, bensì da proprietari! Questa mattina l'emozione è stata tanta. Appena parcheggiato a ridosso del fiume, non ho potuto trattenere le lacrime. Finalmente il mulino è nostro ed eccoci qui a iniziare il lungo percorso che ci porterà al trasferimento.
Ci cambiamo (abbiamo portato con noi tuta e maglioni malandati), indossiamo i nostri guanti nuovi da lavoro (regalo di Natale di Stefano) e iniziamo a guardarci intorno. Da dove cominciare?
Io non vedo l'ora di toccare con mano i due tavoli e la cassapanca di legno, unici mobili contenuti all'interno di alcune stanze. Mi vedo già tra qualche mese alle prese con la mia nuova levigatrice (altro regalo di Ste) a ridare vita a questi arredi carichi di storia.
E così, in meno che non si dica svuotiamo completamente la struttura da resti di legni, ferri, bottiglie di vetro e alcune porte. Che meraviglia! Insieme a quelle recuperate dall'ex proprietario sono proprio 6, il numero che serve a noi! Altro lavoro per la mia levigatrice. "Le faremo decapate bianche". Tutto ciò che possiamo recuperare viene messo nell'ex stalla.
La prima giornata di lavoro sarà indimenticabile. Un sole tiepido ha addolcito la fatica, il color argento del Ceno al tramonto è già familiare e il suo fluire in lontananza è musica.
Al termine della manovalanza decidiamo di fare un "giro nella nostra tenuta". Ci rendiamo conto di avere tanto terreno. Un bel prato pianeggiante e diversi sentieri nell'area boschiva che vogliamo recuperare. Ci sarà da rimboccarsi le maniche... ed io non vedo l'ora!
© Chiara
© Chiara
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