lunedì 15 maggio 2017

Museo Ettore Guatelli

Ci sarebbe da terminare di falciare il prato.
Dovremmo iniziare a tagliare le assi di legno per ralizzare le balaustre nelle camere del b&b.
Bisognerebbe finire di rastrellare e livellare il terreno, liberandolo dai sassi e proseguire con la semina...

Ma la settimana lavorativa è stata intensa e il b&b ha funzionato a pieno regime tra sabato e domenica mattina. Per cui io Stefano decidiamo di infilarci il vestito "della festa" e di partire in direzione #Fornovo. Tappa alla Chiesa dell'Assunzione di Maria Vergine, sulla Via Francigena, e a seguire, a Ozzano Taro per visitare il Museo Ettore Guatelli.

UN'ESPERIENZA UNICA. DA PELLE D'OCA.
UN'EMOZIONE IMPERDIBILE


Cos'è il Museo Guatelli? Una raccolta etnografica, una casa-museo, un altro mondo.

Un luogo di vita di un figlio di mezzadri. Una struttura rurale ancora intatta, sebbene musealizzata.
Una raccolta etnografica che è lo specchio di un mondo perduto, in cui si era felici con poco. Quando si rammendevano le calze, si aggiustavano gli attrezzi, si allungavano le scarpe pur di non comprarne di nuove, si riciclavano utensili ormai mezzi dismessi dando loro una seconda vita con un rinnovato utilizzo.

Un accumulo in stile horror vacui di una contemporaneità disarmante in cui sembra penentrare l'avanguardia dadaista, il fare di Arman, la cultura pop da popular-art, il gusto per l'arte povera, il collezionismo da bric-à-brac, la wunderkammer e lo studiolo rinascimentale di mirabilia.

Mi sono commossa di fronte alla stanza dei giochi, nello scoprire l'inclinazione creativa, educativa  e pedagogica di un personaggio "alla Munari" che animava tubetti di colore a creava visi di omini con le castagne che mi hanno ricordato gli ostaggi informali di Jean Fautrier nel loro espressionismo esasperato e consumato dal tempo. E poi gli orologi, la miriadi di quadranti conservati nei vasi di vetro, un TEMPUS FUGIT che mi è entrato sotto pelle. La sua camera da letto, la semplicità dell'ovvio che non è banale, che ti colpisce per la sua familiarità e per l'identificazione, rafforzata nell'iterazione della presentazione dello stesso oggetto. 
Mai uguale, deformato, consunto dall'usura e dal tempo.

Un ringraziamento al volontario Lino che ha saputo trasmetterci tutto il mondo di quest'uomo.
#EttoreGuatelli, un piccolo grande eroe del collezionismo per nulla banale.

Un luogo che consiglierò a tutti gli ospiti del b&b, a meno di un'ora di macchina da Bardi.
Lo stupore, la semplicità, l'amore per la vita e le sue difficoltà.

© Chiara






















2 commenti:

  1. Risposte
    1. Grazie! Ma noi non abbiamo fatto nulla! Se non promuovere un luogo meraviglioso che tutti dovrebbero visitare almeno una volta nella vita!

      Chiara

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